marzo 2011
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Pacini Editore, Pisa
Qualche anno dopo il tricentenario dalla morte di Racine, ricorrenza che ha costituito un’occasione privilegiata per chiudere un secolo di ricerche e invenzioni interpretative intorno al più stabile e lontano dei grandi poeti francesi, non si tratta ancora di voltare pagina. I tre saggi qui raccolti, pubblicati per la prima volta nel 1997 e nel 2000, appartengono appunto a quella stagione di bilanci, di cui è bene riconoscere - al di là dell’occasione celebrativa - le tracce durevoli e l’inquieta eredità. Un po’ di memoria degli studi raciniani nell’ultimo mezzo secolo può portare infatti a effetti di disorientamento, come se il vicino e il lontano, il vecchio e il nuovo, sotto il cannocchiale della critica, fossero valori in movimento, addirittura ribaltabili.