In evidenza

La discesa agli Inferi. Figure della catabasi dai poemi antichi alla poesia moderna

25-26 ottobre 2024 - Colloquio Malatestiano Poesia - Napoli, Teatro di Palazzo Donn’Anna

L’argomento delle due giornate, curate da Paolo Amalfitano, Carmen Gallo, Flavia Gherardi e Luca Pietromarchi, sarà Ade, Inferno e Paradiso perduto. Figure della catabasi dall’epica classica alla lirica romantica (scarica qui il programma e le informazioni per raggiungere la sede del Colloquio). Interverranno: Marco Bazzocchi, Daria Castaldo, Claudia Corti, Laurent Folliot, Loretta Innocenti, Mario Labate, Luca Marcozzi, Maria Serena Mirto, Jean-Marie Roulin, Giovanni Sampaolo, Alessandro Schiesaro, Paolo Tortonese e Sergio Zatti.

primo colloquio del ciclo biennale 2024-2025 
La discesa agli Inferi
Figure della catabasi dai poemi antichi alla poesia moderna
 
 

Scheda scientifica

La catabasi, la discesa agli Inferi, a partire dal poema omerico dà vita alla rappresentazione di quello che diventerà un topos millenario della poesia occidentale: il viaggio nel regno dell’oltretomba per incontrare e dialogare con i morti. Se la geografia dell’aldilà, le motivazioni della catabasi, gli esiti del viaggio, e, ancor più, le forme espressive e i valori connessi a quella speciale esperienza mutano da Omero a Virgilio e ancor più cambiano quando lo scenario diventa l’Inferno cristiano di Dante, alcune costanti restano e ne fanno una topica. Una di queste, una tra le più importanti, è che i luoghi e le regole che vigono nei diversi aldilà sono noti, descritti, inderogabili e non presentano ambiguità. Se questo quadro resiste per secoli e passa da una tradizione all’altra, da una letteratura all’altra, da un sistema di valori ad altri ben diversi, forse fino all’Illuminismo, che succede quando l’esistenza dell’aldilà viene messa a dura prova dalla logica della scienza e dal primato della ragione? Cosa ne resta della catabasi? Scompare o cambia territorio? Le sue metamorfosi non finiscono in quel momento. Dal buio illuminato a giorno dell’Ade e dell’Acheronte, e dalle profondità dell’inferno cristiano in cui chiare appaiono le colpe e, ancor più, vive le pene che i morti scontano al cospetto di Dante e Virgilio, le catabasi che presenta la poesia dal Seicento all’Ottocento offrono la possibilità di cogliere le varianti che questo topos secolare ha registrato prima di subire, nella modernità, una radicale trasformazione, assumendo il senso di una discesa nel profondo, non più della terra o del tempo, ma dell’ignoto che ci abita. «Sogniamo di viaggiare per l’universo – riflette Novalis – ma il cammino misterioso conduce verso l’interno. L’eternità è in noi, con i suoi mondi, il passato e il futuro». E il cambio di direzione coincide il più delle volte con la rottura del confine che ci separa da ciò che è posto “sotto”.

Il secondo colloquio, dunque, analizzerà l’evoluzione del topos a partire dall’ultimo verso de I Fiori del male: «Au fond de l’inconnu pour trouver du nouveau» (Le Voyage). Un verso che è stato da sempre considerato (Raymond, Béguin, Friedrich…) il punto di partenza della poesia moderna intesa come esplorazione di una dimensione sottratta alla comune esperienza. Rimbaud e Mallarmé avrebbero dato alla loro ricerca di un verbo suscettibile di evocare una nuova realtà il senso di una discesa («au fond») – di una catabasi – o di un viaggio nel profondo inteso come dimensione immaginata al di sotto del piano della realtà, dell’esperienza comune, del sentire ordinario. Anche per Eliot, si veda l’inizio dei Four Quartets, le parole si fanno eco attraverso cammini sotterranei che solcano la memoria comune: «Footfalls echo in the memory | Down the passage which we did not take».

È avventurandosi, con desiderio di scoperta, nelle profondità dell’ignoto che ci abita che la poesia moderna approderà a nuove soluzioni stilistiche ed espressive che ne ridisegneranno la veste lirica, complice anche il ruolo della psicoanalisi che contribuirà a rendere l’inconscio uno spazio meno misterioso, e la poesia un mezzo di osservazione e di esplorazione delle contradditorie emozioni umane.

i curatori
Paolo Amalfitano, Carmen Gallo, Flavia Gherardi, Luca Pietromarchi

 


Visualizza l'Archivio degli inserimenti In evidenza